— 51 — quante spese di maggiori impianti e di materiale mobile potrebbe risparmiarsi, ove una nuova e migliorata linea di navigazione interna venisse a scaricare la ferrovia del traffico delle merci povere che sono anche le più ingombranti. (1) Le iniziative per nuove linee di navigazione non dovrebbero limitarsi a quella della linea Venezia-Milano da collegare, naturalmente, con i laghi lombardi ed anche oltre fino a Domodossola e Chiavenna, (2) ma, mediante accordi fra Provincie interessate, altre dovrebbero crearsene in Piemonte per congiungersi alla linea del Po, nella pianura Emiliana, in Toscana, nella valle del Tevere e della Nera e dovunque fosse possibile, senza gravi spese, rendere efficienti corsi d’acqua naturale, migliorando quelli artificiali e creandone, al caso, dei nuovi. Bisogna premettere che, per rendere veramente utile ed efficace una linea od una rete di navigazione interna, è necessario darle base in un grande porto marittimo, in cui i mezzi da trasporto della navigazione interna possano venire in contatto immediato con i grandi vapori transatlantici. Sarebbe, per esempio, inutile rendere navigabile il Tevere, a monte di Roma sino a Terni, se prima non si costruisse un porto costiero. La navigazione interna in Toscana si può, invece, sviluppare bene cercando, fin d’ora, di raggiungere Firenze (1) Rassegna dei LL. PP. e delle SS. FF. — « Navigazione e Ferrovie ». Bisogna anche tener presente che questo genere di merci, mentre paga a mala pena le spese di trasporto, con le attuali tariffe, rende difficilissimo aumentarle, sia perchè non potrebbero sopportarne di maggiori, sia perchè l’aumento (come accadrebbe per quella dei carboni) avrebbe ripercussioni pericolose su tutte le industrie nazionali. (2) Se v’era un mezzo d’assicurare all’ Italia il traffico di transito, da e per la Svizzera, coll’oriente Mediterraneo, pel grano e per le altre merci, col canale di Suez e l’estremo Oriente, era certamente quello di far funzionare, al più presto, la linea di navigazione interna che da Venezia o Ravenna, sull’Adriatico, per il Po ed alcuni canali da costruire, non potendo bastare all’uopo il canale di Pavia, giungesse a Milano e di là ai laghi Maggiore e Lario e possibilmente dal primo a Domodossola. Nessuna grave difficoltà costruttiva si oppone alla effettuazione di questa grande linea di navigazione interna che permetterebbe a natanti di 600 tonnellate di giungere fino ai piedi delle Alpi.