— 66 — 11 commercio marittimo sardo, meno florido, è per la maggior parte accentrato a Cagliari. Una delle maggiori obbiezioni che si muove ai porti italiani (1) è la difficoltà di sbarco. Il maggior tasso dei noli per l’Italia è dovuto al fatto che le navi incontrano, troppo spesso, nei porti italiani gravi difficoltà di sbarco dovendo, talvolta, attendere due o tre settimane prima di potersi liberare dal carico. Inoltre i destinatari italiani, contrariamente alle consuetudini, si rifiutano di pagare le sopratasse per il prolungamento di nolo (2) onde, considerate tali difficoltà, gli armatori inglesi sono restii nell’accettare contratti per l’Italia, tanto più che si offrono loro, abbondantemente, altri contratti con paesi ove queste difficoltà non esistono. I noli per Marsiglia sono più bassi che per Genova. Gli stessi esportatori di grano, daH’America, sono obbligati a rendersi responsabili dei ritardi che le navi subiscono nei porti italiani, poiché altrimenti non troverebbero Armatori disposti ad accettare i loro carichi. (3) due o tre proprietari soltanto, passarono lo stretto più di 70 vagoni di ortaglie. « Ortaggi, frutte fresche di ogni genere dalla Provincia di Palermo vengono esportate nel continente per la via di mare. « Negli ultimi anni, nei trasporti di derrate alimentari deperibili, (frutte fresche, ortaglie ecc.) è avvenuto questo progresso : Per l’estero Per V interno 1906-907 vagoni 31 532 32 113 1911-912 » 40 451 56185 (1) Lettere di agenti di contratti marittimi ai giornali inglesi, di cui alcune recentissime al « Times ». (2) È spessissimo si tratta di colpa che non va attribuita al destinatario, ma bensì alla deficienza di calate, o ingombre di merci, alla mancanza di grandi gru (pel sollevamento ed abbassamento della mercanzia) e di carri ferroviari. (3) Pur troppo, per quanto amara, questa è pura verità, e noi confidiamo che il nuovo Dicastero della Marina Mercantile, cui presiedono due menti elettissime, vorrà, previ solleciti accordi coi colleghi del Dicastero dei Lavori Pubblici, correggere questi difetti e colmare le lamentate lacune, impostando, nei rispettivi bilanci, le somme necessarie affinchè un Paese, eminentemente marittimo, qual’è l’Italia, non abbia a sentirsi, giustamente, rimproverare là ove è la fonte della sua prosperità : i porti.