— 28 — Le costruzioni in ferro si estesero e si affermarono, specialmente, nella seconda metà del secolo XIX, dapprima in Inghilterra e poi in Germania, ed infine in tutte le altre Nazioni marittime. Prima del 1840 - ci dice il Supino - non vi erano nella Gran Brettagna che pochissimi bastimenti di questo metallo ; nel 1850 se ne costruirono 12 800 tonnellate di fronte a 12 000 in legno ; dieci anni dopo le costruzioni in ferro arrivano a 64 679 tonnellate e quelle in legno a 147 000, nel 1870 queste ultime salgono a 161 000, ma le navi in ferro raggiungono la cifra di 255 000 tonnellate e negli anni successivi aumentano sempre più ed assumono un’assoluta prevalenza sulle costruzioni totali. (1) La nave in ferro ha la possibilità di venire divisa in tanti compartimenti che la rendono più sicura in caso di arrena-mento, di scontro o d’incendio ; ha una durata più lunga delle navi in legno e richiede, meno di frequente, delle riparazioni. (2) Questi vantaggi tecnici si trasformano anche in vantaggi economici. La nave in ferro, essendo più solida e sicura, ottiene un maggior nolo di quello che può ricevere il bastimento in legno e spende meno come premio di sicurtà. (3) Gli stessi vantaggi, ma in misura molto più elevata, si riscontrano nelle navi in acciaio. (4) Questo metallo è più resistente, più malleabile, più leggero del ferro. Il passaggio dal legno al ferro fece risparmiare dal 30 al 40 °/o SU1 Pes0 delle navi; il passaggio dal ferro all’acciaio procurò un beneficio di un altro 15 °/0> C0S1 chè un bastimento moderno pesa circa il 50 °/0 in meno di un antico in legno. (5) L’aumento della capacità è maggiore nelle costruzioni in acciaio anche perchè in esse le lastre hanno meno spessore e lasciano più spazio all’interno per il carico. (1) Second, report. (2) M. Demoulin, Les paquebots à grande vitesse et les navires à vapeur, Paris, 1887. (3) Ch. Capper, The port and Trade of London, London, 1862. (4) Supino prof. C., op. cit. (5) Fraser. Macdonald, Old Ocean Railwys, London, 1893.