118 venerdì^ la corda, chiuse a chiave e stette di guardia, tinche allontanandomi la perdetti di vista. Quindi, arrivato all’ antico ponte in pietra di Alì pascià, mi accontentai di guardare da lontano un’ altra moschea, pitturata ad arabeschi quasi ragionevoli e ben situata sulla riva del torrente, all’ ombra di un tiglio gigantesco. Lì presso c’ è un boschetto di pioppi e di salci che porta il nome pomposo di Giardino Netisiedler: dovrebbe essere un luogo di piacere, o di ritrovo all’ aperto, ma non ci vidi anima viva. Mi avevano detto che, per trovar gente, dovevo spingermi alla Bella vista; mi avevano magnificate le delizie di questo convegno della colonia austriaca; ma alla liella vista non si vede altro che una baracca, qualche pianta di susini e la triste spianata dove finora si fucilavano dal governo militare, d’ora innanzi s’impiccheranno dal governo civile i briganti e i ribelli : i tavoli e le seggiole aspettavano inutilmente gli avventori. Gl’ impiegati di Serajevo non trovano che la domenica il tempo di anivare fin lì: esaurite le ore d’ uffizio nei giorni feriali, quattro passi per la via Frani Joseph in città, poi a cena e a letto. Quanto a me, esaurite tutte le risorse dei dintorni, pon mi restava che scegliere la strada del ritorno : il sole decimante gii illuminava con