2 o nnn oltrepassare Novi-Bazar; se debba in seguito far parte d’una grande Serbia o d’una granile Croaria, o ini|tedire la formazione dell'una e del-I1 altra, lasciamolo discutere ai politici, i quali fanno professione di prevedere. * Si prevede in Italia," mi domandava nel 1877 il signor Ristic, che allora presiedeva il ministero di Serbia, " si prevede che 1’ Austria occuperà la Rosnia e l’Erzegovina ? Si prevedono le conse1 guenze d’ un fatto simile rispetto alla potenza italiana nell1 Adriatico ? * " Speriamo che lo prevedano," era tutto ciò che potevo rispondere. 10 invece non faccio professione di previsioni politiche : il mio modestissimo ufficio è quello di vedere e di scrivere ciò che vedo. E ora che ho veduto la Nuova Austria, non intendo fare ojiera d'articolista, bend di semplice reporter. 11 pubblico ha criterio politico da vendere, specie dopo I’ allargamento del diritto elettorale : non c' è bisogno di suggerirgli i giudizi e i ragionamenti ; nè dì seccarlo col discutere il panslavismo russo, il centralismo tedesco, il dualismo austro-ungarico, il triuuitarismo di Zagabria, il ]>anserbismo di Belgrado, l'illirismo jougo-slavo, il jagellonismo magiaro-czeco-polacco e altre simili melanconie. Basta esporre i fatti. lo sono andato Della Nuova Austria senza ne»-