06 BOSNA-BAHN. le minuscole isolette, quali coperte di bosco, quali dalle feconde canne del maiz. In quegli ultimi bagliori del giorno, a una stazione di cui non ho registrato il nome, una giovane donna oifriva l’acqua al viaggiatore assetato : non la donava come la biblica Rebecca, la vendeva ; ma chi non avrebbe comprato ? Nude e bellissime braccia, uscenti dalla larga manica rimboccata, presentavano il bicchiere e un’anfora a becco di forma greca : i grandi occhi si movevano in cerca del fuggitivo cliente e davano 1* anima al viso pallido e stanco. Povera, ella aveva forse aspettato con ansia la breve fermata del treno, sospirando nell’ incerta speranza di guadagnare due soldi. Era alta, e dritta come il fusto d’ un pioppo: il vento della sera le premeva addosso la leggera camicia bianca e i larghi pantaloni a righe ; così le sue belle forme di donna si pronunziavano all’ occhio, quasi coll’ evidenza di un fedele disegno dal nudo. Le sue labbra emulavano quel sorriso di rose che appartiene alle fate nella mitologia degli Slavi meridionali. Un crisantemo bianco posato sull’ orecchio dava risalto alla capigliatura castagna : e un crisantemo violaceo spiccava sul turgido candore del seno simile a una coppia di biancJii piedoni, come canta la canzone popolare di Serbia. 1 tiori naturali sono fra gli ornamenti prefe-