LA FIERA DI SALONA. 309 pecore, sia indigene, sia incrociate colla razza me-rinos. Non c’ è al mondo paese pili pecoraio della Dalmazia : esso novera mille settecento trentuna pecora per ciascun abitante. Il predominio delle erbe aromatiche nei pascoli dà alla carne d’agnello un sapore veramente gustoso, ma ai latticini un profumo troppo salvatico, quasi irritante. Supremo bisogno della Dalmazia sarebbe il rimboscamento : il Dandolo, governatore per Napoleone I, già ne aveva veduta e predicata la necessità ; ma rimboscare non è cosa spiccia quanto aprire strade, e queste restarono l’unico beneficio della dominazione francese. Nel territorio di Spalato c’ è un po’ di vera terra, e però vi si coltivano le granaglie. Oltre i vini da dessert (fra cui squisito e paragonabile al tokai e al malaga il vino asciutto di Àlmissa), la vite produce in abbondanza anche buoni vini da pasto ; le ortaglie danno magnifici cavoli e superba insalata fino tre volte 1’ anno : quindi Diocleziano, che vi aveva stabilito il suo imperiale ritiro, non adoperava una figura retorica dicendo che preferiva coltivare le lattughe più tosto che riprendere la porpora. Il palazzo di Diocleziano è diventato la città di Spalato, mentre quella che ai suoi tempi era la ragguardevole città di Salona ora non è più se non un ammasso di ruderi e un campo di fiera.