IL MARE UNGAR0-CR0AT0. 335 impeti della bòra e permette vi cresca l1 ulivo ; produttivi frutteti maturano in riva al Quarnero, mentre sulle altre spiagge più aperte dell’ Istria le piante fruttifere non vengono bene che a distanza dal mare. Più in là si scorge il seno di Fianona, dove scende per una ferrovia funicolare 1’ eccellente car-bon fossile della miniera di Albona appartenente ai Rothschild ; cosicché non manca all’ industria e alla marineria di Fiume néppure la vicinanza del prezioso combustibile. A sud-ovest si accavallano le isole dell’ arcipelago croato : in prima linea Veglia, nutrice di piccoli ma vigorosi cavalli, e Cherso dal capriccioso profilo, dove ai tempi di san Girolamo numerosi cenobiti cercavano austera penitenza ; isole altrettanto povere quanto pittoresche, dove tutto il prodotto si ristringe nella pastorizia ovina, e le gregge si lasciano randage e indifese, cosicché sono costrette a cercare uno schermo dai venti freddi sotto i grossi ginepri cresciuti naturalmente a tettoia. Si abbraccia insomma di lassù con uno sguardo tutto il mare ungaró-croato, il quale un tempo era anch’ esso, come tutto il resto dell’ Adriatico, dominio italiano, prima per mezzo di Roma, poi per mezzo di Venezia. Questa Repubblica, e per concessioni dei pontefici e per consenso dei periti nel