350 LISSA E POLA. e il gelso e il mandorlo e il fico. Se il clima di Lesina è consigliato ai tisici, a Lissa crescono in piena terra i palmizi come sulla riviera di Provenza. Non solo le colline dell’ isola, ma lo scoglio di Busi (dove fu scoperta di recente una vaghissima grotta azzurra) e quello di Sant’ Andrea e gli altri che le fanno corona sono coperti di macchie d’arbusti resinosi ; le piante odorifere crescono dappertutto con profusione ; Lesina è ricca di crisantemo e Curzola di salvia, ma Lissa dà pregiata essenza di rosmarino. I vini di Lissa erano già anticamente lodati da Ateneo : ora il suo Margarita, il suo Prosecco, il suo Plavac appassito vincono il Gik di Curzola e il Tartaro crudo di Lesina ; la sua Gripóla sta al pari delle migliori di Dalmazia. L’ aceto e l’acquavite degni del vino. E pare che la flora sottomarina nelle acque di Lissa offra ai pesci pascoli e recessi specialmente graditi, giacché ivi si trovano pesci più grossi che nelle altre parti dell’ Adriatico, specialmente le orate e i dentici ; in quantità enormi le sardine e le acciughe ; in abbondanza gli sgombri. Ai tempi del dominio veneto gli abitanti di Lissa erano costretti di buttare in mare quantità immense di pesce, mancando del sale necessario a conservarlo ; ora, in salamoia e sott’ olio, ne fanno ricco commercio.