136 CRONACA. nelle liste di leva, o declinavano ogni responsabilità del cattivo successo. Si affrettò il governo a destituire e ad arrestare i riluttanti magistrati popolari ; ma la destituzione non giovava a nulla, e le carcerazioni provocarono in diversi luoghi tale fermento, anzi tali tumulti e colluttazioni, che parve prudente di rilasciare gli arrestati. Quindi a Se-rajevo le iscrizioni procedevano a grande stento, in molti altri luoghi non si tentavano neppure. Frattanto le popolazioni confinanti colla Serbia, lungo il fiume Drin, si agitavano anch' esse, protestando che solo al Sultano spettava il diritto di prelevare l’imposta del sangue. Non si capacitavano come il Sultano fosse sovrano soltanto di nome, ed avesse ceduto all’ Imperatore d’ Austria P esercizio dei suoi diritti. Gl’ insorti dell' Erzegovina avevano risoluta-mente impegnata la lotta, anzi la guerra : trovavano appoggio non solo nel Moutenegro, ma anche in quei fierissimi montanari del Crivoscie che anni addietro avevano sostenuto disperatamente colle armi la propria ripugnanza alla coscrizione austriaca. L’insurrezione si estendeva dalle Bocche di Cattaro e dal litorale dalmato fin dentro la Bosnia. Parecchie bande da due a trecento uomini esercitavano la guerrilla, colle imboscate, coll’ intercettare convogli, coll' impedire le comunicazioni,