336 IL MARE UNGARO-CROATO. • diritto pubblico, e, ciò che più importa, per l’effettiva sua potenza marittima, pretendeva, possedeva ed esercitava l’assoluto ed esclusivo dominio dell’Adriatico fino alla fine del secolo XVI ; per mantenerlo sostenne la lunghissima e singoiar guerra degli Uscocchi : giacché in questa guerra c’ erano implicate una piccola e una grande questione : la piccola questione stava nel reprimere la pirateria che disturbava i suoi commerci; la grande questione nell’ esercitare la polizia dell’ Adriatico, che era per la Repubblica un impegno verso il Turco e un’ affermazione di supremazia di fronte alle nuove ambizioni marittime austriache ; e se l’Austria appoggiava gli Uscocchi, ben più che alla corruzione dei capitani di Segna e dei ministri comprati dai regali dei corsari, lo si deve attribuire all’interesse politico di contestare il dominio veneto nell’ Adriatico e di sottrarvi la propria nascente marina. Fu nel 1563 che 1’ Austria per la prima volta reclamò a proprio vantaggio la libertà dell’ Adriatico. In un congresso tenuto allora in Friuli si trattava fra Venezia e Austria la delimitazione dei rispettivi confini: Andrea Rapicio, uno dei rappresentanti austriaci, presentò' improvvisamente la domanda che fosse libero quel mare alla navigazione e al commercio dei sudditi austriaci. Giacomo Chizzola, avvocato di Venezia, rispose subito con un eloquente discorso, sostenendo con molti argo-