LA GOERlìA ALL’ITALIANO. 291 / se occorresse, anche senza queste discrete apparenze. Il clero e gl’ impiegati non tardarono a comprendere che per fare carriera conveniva croateg-giare, e si destreggiarono in conseguenza; parecchi non esitarono a ribattezzare con terminazioni slave i cognomi di famiglia che avevano sempre avuta o presa da parecchie generazioni la fisonomía italiana. Parve quindi ultimamente di poter sostituire negli uftici la lingua tedesca all’ italiana, e il governo manifestò questa intenzione; ma i Croati non soddisfatti già pretendono che i decreti governativi non siano più letti alla dieta se non in serbo-croato, votano mozioni perchè la lingua croata diventi esclusivamente l’ufficiale, in questo senso; per mezzo dei loro deputati al Beichsrath, fanno sul governo pressioni amabilmente accolte, anzi hanno già ottenuto promesse ; d’ altra parte gl’ Italiani firmano petizioni perchè venga continuato 1’ uso ufficiale del-l’italiano. E finché fosse lotta di mozioni parlamentari e di petizioni al sovrano, saremmo sempre nei limiti dell’ urbanità, del galateo politico ; ma i Croati osano ben altro, dove e quando il governo li lascia fare. Già per vecchia tradizione chiamavano Bodoli in senso dispregiativo gli abitanti della costa e usavano un proverbio che si traduce : Fede d’italiano, fede di cam. Ora manifestano in Dalmazia,