CROAZIA. 15 corto e con pieghe di vestito semplicemente eleganti, somigliano le spartane fmomentii del mondo classico. Un pastore, anche lui colle gambe nude, pare non abbia altro vestito che una mantellina di ispido pelo caprino, e, se non avesse l'ombrello, ricorderebbe certe figure di selvaggi dell’ Oceania, quali si vedono nelle relazioni dei riaggi straonìimri. Fra campi di maiz e di canapi* costellati di girasoli, la ferrovia costeggia prima la Dobra, poi la Mresnitza, due piccoli fiumi pieni di strazia e di civetteria, interrotti da cascatelle, da ¡solette muscose, ombreggiati da folte piante, limpidi, verdi, azzurri, argentini, come se foasero preparati al lw-gno di bellissime ignudo ninfe. A un guado della > Dobra è Starigrad. a un guaito della Mresnitza è Surechac : due castelli che già aj»part<-nevano ai Franko]>ani, che avranno servito a onorate difese e forse a prepotenze e angherie feudali, ma che ora. mezzo rovinati, sembrano messi I) per completare la bellezza pittorica del paesaggio. Quando dunque mi si rivelerà una Croazia ve* rament<- croata? Ci si arresta a una crossa borgata aggruppata intorno alle rovine d‘ una fortezza. Ogulin ! Ci siamo finalmente : non è questa la sede di uno di quei famosi reggimenti confinari che noi dell' Alta Italia e quanti si sono hattoti per l'Italia hanno ben conosciuto?