240 C1VIL-POST. lubre, poiché vi fioriva la famosa città di Narona, centro di ottantanove tribù ; ma nei tempi moderni si acquistò la poco invidiabile riputazione di uno fra i più pestilenziali paesi conosciuti, tanto che il Puiati da Sacile, medico veneziano del secolo scorso, gli dedicò una paurosa monografia latina, intitolata Del morbo nareìitano, ai Dalmati esecrando, ai Veneti troppo noto. Immaginate con qual cuore mi dovessi fermare colà, dopo aver veduto sul frontispizio di quel volume un’ incisione raffigurante il paese narentano molestato da una delle pessime piaghe d’Egitto, da nuvoli di sanguinarie zanzare ; e dopo aver meditato sulla sentenza del Puiati circa quelle febbri di natura mortale, di cura difficilissima, di pessime conseguenze; tanto che il governo veneto aveva più volte ventilato di distruggere il Forte Opus, da cui veniva dominato quell’ estuario, pur così importante dal punto di vista militare e commerciale. Non correvo forse il rischio di portar via di là il germe del morbo locale e di ridurmi come i Narentani, che il Puiati con parole di Ippocrate descrive melanconici, intorpiditi, linfatici, tumefatti, luridi di aspetto e « più gialli d’una statua dorata ? » Parecchie volte accadde che tutto il presidio veneto senza eccezione cadesse malato e molti ne morissero : così tutti i marinari, tutti i montanari