LA GUERRA ALL’ ITALIANO. 297 mesi la fontana, diligentemente mascherata, aspetta invano che le sia concesso di mostrarsi alla luce. Se tanto osarono per giungere al potere i Croati, è facile immaginare che se ne valgono senza scrupoli ad ogni arbitrio. Un giorno il comitato elettorale italiano si presenta al municipio per esaminare le liste elettorali, come è diritto di tutti gli elettori ; il podestà vi si rifiuta e fa portar via quelle liste ; il presidente del comitato, un vecchio magistrato, protesta contro 1’ arbitrio ; il podestà chiama le guardie municipali che si scagliano contro il venerando uomo, lo gettano a terra e crudelmente lo maltrattano. Oh ! a Spalato i Croati si mostrano proprio Croati. Me ne hanno fatti vedere alcuni fra i caporioni : fisonomie volpine e lupine, cupe, rabbiose ; come accade a chi si sente messo al bando dalla migliore società e sinceramente odiato dal popolo. Giacché alcuni fra essi hanno questo di particolarmente odioso, l’apostasia ; per meschine ambizioni e per sordido interesse abbandonarono il partito italiano al quale naturalmente appartenevano e presero a briganteggiare fra i Croati. A questa malnata categoria appartiene il loro pontefice, un dottor Bulat, il quale è così poco naturalmente slavo da non sapersi esprimere in croato se non con molta difficoltà.