LA FIERA DI SALONA. 307 rebbe fin l’indaco e il cotone, ma non v’ è terriccio da seminarli ; gli ulivi in confronto dei toscani sono ulivastri e danno un olio pessimo. Del vino al principio del secolo non sapevano conservare che la malvasia, carica di alcool ; solo in questi ultimi anni è sorta una vera industria enologica : la vite vien coltivata a vigneti di ceppo basso, dà principalmente claretto e vini da dessert (come il tartaro, il tribbiano, il prosecco, il vugava, lo zlatarica, il promor, il peceno, il moscato di rosa). Poi ci sono i rosoli e i liquori più o meno stomatici ; fra i rosoli quello che è conosciutissimo come maraschino di Zara, mentre a fabbricarlo la maggior parte delle amarasche concorre dal territorio di Spalato. L’ amarasca è una specie di ciliegio innestata sul pruno della varietà detta maludeb ; da Spalato la trasportano a Zara in piccole barche aperte ; e siccome il tragitto dura di solito una settimana, per timore della fermentazione colgono le amarasche non ancora mature. Dopo tutto il valore del-1’ esportazione annua di maraschino si aggira intorno alle centomila lire. Quanto ai liquori Sebenico ha il suo Vlaliov e Spalato vi contrappone il Diocleziano. Quando si aggiungano là limitata coltura del baco da seta, i fichi secchi, le mandorle a guscio tenero, il crisantemo, le essenze aromatiche, gli sci-