70 SKRAJEVO. castello si vede distintamente, a luce di rovine e di rottami, come nel* 1879 il fuoco abbia devastato il centro, lacerato le viscere, spaccato il cuore della città : P indolenza e la miseria hanno impedito al municipio il restauro ; e il governo preferisce di favorire una nuova città che dovrebbe stendersi e che incomincia a nascere nella pianura. I monumenti della morte, i cimiteri, non solo stringono d’ assedio P abitato, inquinando le acque potabili abbondantissime e per sè eccellenti, popolando di pietre sepolcrali le aperte pendici dei colli, ma sono insediati dappertutto fra le case dei vivi, presso le moschee, a pochi passi dal bazar e dalle vie più frequentate. In molte città orientali i cimiteri, popolati di cipressi e boscosi di altre piante, accrescono bellezza, danno piuttosto impressione d’allegrìa che di mestizia. Ma i cimiteri di Se-rajevo sono sprovvisti di tutto, fuorché di tombe : le pietre sepolcrali non hanno fondamento, sono semplicemente piantate iu un po’ di terra, sostenute da assi di legno (giacché, secondo le credenze orientali, il cadavere deve potersi muovere e respirare e rispondere all’ angiolo del giudizio) : e così quelle lapidi a piramide rovesciata, quei sarcofaghi, quei turbanti, quelle pietre informi sono tutte pendenti o a destra o a sinistra, come se il terremoto le avesse sconvolte o come se i morti, inquieti, si adoperassero a smuoverle e togliersele di dosso....