3 suna grande idea, senza un briciolo di programma. A quanti, strada facendo, mi domandavano: Domine, quo vudis ? non avevo nessuna eroica risposta da dare. Ho viaggiato per curiosità e ora scrivo per soddisfare i curiosi. M’ era venuta la curiosità da un’ altra curiosità. Mi ritrovai nel 1882 a quella mal nata c mal vissuta esposizione austro-ungarica di Trieste, che avrebbe dovuto provare la devozione dei Triestini e la grandezza economica della monarchia, mentre non riuscì a provar nulla di simile. E là c' era fra gli altri un padiglione specialmente dedicato alla Bosnia e all' Erzegovina : anzi, siamo esatti, alla Bosnia-Erzegovina ; giacché i due paesi, sebbene differentissimi per molti riguardi, specie naturali, formano nella vecchia monarchia austroungarica e nella Nuova Austria una funzione unica, direbbe un matematico. In quel padiglione si vedevano parecchie cose : una collezione di minerali scelti e puliti e carte geologiche stavano 1) |>er provare che non senza fondamento s'era avviata in Bosnia ]’ industria montanistira ; qualche saggio di litantrace e di altre rocce carbonifere affermava l'esistenza di combustibili minerali ; qualche nodo di schiuma di man' sembrava quasi promettere che le colline di So* rajevo avrebbero potuto far concorrenza alle sabbie del Baltico.