322 LA FIERA DI SA LONA. difesa della costa dalmata contro i Turchi. E siccome i papi allora ritenevano principalissimo loro compito quello di animare, dirigere, sostenere la lotta della cristianità contro la potenza ottomana, si vagheggiava in Corte di Roma il riacquisto di Clissa. 11 Minueci, arcivescovo di Zara, dalmato e buon conoscitore delle circostanze e dei luoghi (autore dell’Istoria degli Uscoechi continuata poi da Fra Paolo Sarpi), era segretario apostolico di papa Clemente Vili, e in questa sua qualità caldeggiava l’impresa di Clissa ; anzi, col concorso principalmente del cardinale San Giorgio, macchinò di impadronirsi di quella fortezza per sorpresa : tutto non andò veramente come doveva andare, tuttavia la sorpresa riesci nel 1593. Non tardarono per altro gli Ottomani a ritornar sotto Clissa e a riporvi P assedio. Accorse in fretta il generale di Croazia, e con lui tutti gli Uscocchi e altra gente raccogliticcia; volle venire, animoso e bellicoso, perfino il vescovo di Segna, quantunque così grasso e pesante da non reggersi a cavallo, e affatto inabile al mestier del soldato. I Cristiani ebbero la peggio, anzi peggio di così non la potevano avere, perchè quasi tutti furono trucidati, compreso il disgraziato vescovo. Dopo questo, Clissa fu costretta a capitolare per la seconda volta, quantunque avesse fama d’inespugnabile, e tale la giudicasse dipoi anche il maresciallo Marmont.