"LE VIE DEL MARE. 2133 Come si vede, questa leggenda è un travestimento di quella greca intorno alle orecchie d’ asino del re Mida ; anzi si può dire che il popolo serbo non vi abbia messo di proprio che la circostanza di quel potente sentimento di fraternità, che è veramente caratteristico degli Slavi meridionali ; giacché per essi il vincolo del probratim, o fratellanza elettiva, è altrettanto solenne, sacro e rispettato quanto i vincoli della naturale parentela e del matrimonio. Anche la pietosa istoria di Ero e Leandro si è trapiantata dalla leggenda greca nelle leggende serbe del litorale dalmato. Si trova infatti nella settima fra le Piacevoli notti di Gian Francesco Straparla da Caravaggio (novelliere del secolo XVI), la novella così intitolata : Margherita Spolatina s’ innamora di Teodoro Calogero e nuotando se ne va a trovarlo e scoperta da fratelli e ingannata dall’ acceso lume miseramente in mare s’annega. E non è supponibile che senza un fondamento di tradizione locale il novelliere italiano sia per pufo capriccio andato a scegliere la scena fra l’isola di Mezzo e lo scoglio di Sant’ Andrea nel mare di Ragusa; inoltre la particolarità del Calogero (ossia monaco greco) eremita e mendicante, corrisponde appunto a quei paesi, dove molti dei Serbi seguivano e seguono la religione ortodossa. Quindi non valeva la pena che, per riguardo alla