1-20 VENERDÌ. ini risponde una quantità di cose che non comprendo, ma che dai gesti e dall’ intonazione mi sembrano espressioni di ossequio, e mi serve il caffè nella più bella tazza dello stabilimento posata sopra un grande vassoio rotondo di rame inargentato, lavorato ad eleganti arabeschi, uno dei prodotti più perfetti dell’ industria speciale di Serajevo. E 1’ unico oggetto di lusso che io vedo colà ; un largo divano coperto di stuoia, una tavola e due seggiole impagliate, ecco tutto il resto. Ma rivolgendomi nel centellinare il caffè alla finestra, adocchio sul balcone, seduta sulla balaustrata, colle spalle al muro e le gambe distese lungo il parapetto, una giovine, bionda, passabilmente fresca e bella ; le sue dita, un po’ rosse, a dir vero, e ila fantesca, giocherellavano coll’ estremità delle trecce arricchite di nastri e di cordoncino d’oro.... Un giovinotto, di bassa condizione ma dotato di maschia bellezza e di nobile portamento, probabilmente 1’ amante, si allontanò subito quando mi scorse: voleva lasciar libera la bludmea di avvicinare, secondo il suo mal costume, il forestiero. Ella infatti lasciò la balaustrata e il balcone, entrò sorridendo nella stanza, gettò in un angolo gli zoccoli, e si pose a sedere sul divano colle gambe incrociate alla turca, posando una mano sulla stuoia per sostener la persona e coll’ altra accarezzandosi il piede, grasso ma breve, vestito di una bianca