Vili. MUNICIPIO E CHIESA. Chi si ferma qualche tempo a Serajevo è difficile che non osservi un bell’ uomo fra i cinquanta e i sessant’ anni, alto, forte, ben proporzionato, appena un poco pingue, colla barba grigia intera e corta, insomma una figura e una fisonomía siinpa-ticona. Il suo vestito rappresenta la più equilibrata fusione fra P occidentale e P orientale : pantaloni neri alla franca, stivaletti all’europea, panciotto bianco, fregiato da una grossa catena d’ orologio, cravatta nera, polsini e solini inamidati ; in capo un turbante bianco a calotta purpurea, e per soprabito un maestoso caffettano ondeggiante di seta nera. Lo si vede girare con quell’ aria di superiorità che dipende dalla persuasione della propria importanza, generalmente accompagnato da qualche accolito che lo segue con ogni dimostrazione di ossequio. Questo cospicuo personaggio è Fazly-bey, borgomastro ossia sindaco di Serajevo : è il figlio e P erede di quel fiero vecchio Fazly-pascià che,