VENERDÌ. 115 simbolica potesse rappresentarlo, andrebbe variopinta come un lanzichenecco: anche in questo senso vale il famoso motto di Radetzky : « L’Austria è nel suo campo. » Ma ora vi si cercherebbe invano il brutale e poetico disordine magistralmente riprodotto dallo Schiller nel Wallensteiris Lager : non vi hanno più posto nè il frate fanatico, nè il capriccioso venturiero, nè la cortigiana sfacciata. Gli eserciti sono più disciplinati che un concilio di vescovi. Così, il Lager di Serajevo è un modello di regolarità : comode tende, bene allineate ; vaste baracche orientate per filo e per segno : magnifiche caserme, grandiosi ospedali e magazzini secondo le migliori norme dell’ igiene e della sicurezza militare ; strade ad angolo retto ; una geometrica piazza d’ armi, liscia come il biliardo ; j>er gli ufficiali un elegante padiglione col suo giardino ; per aggiungere qualche dolcezza al rancio dei soldati vaste ortaglie coltivate da loro, che potrebbero inviare con successo i cavoli e le patate a una esposizione orticola. Però fra la solita infanteria e i soliti jàger c’ è una singolarità che non si vede negli altri campi dell’ Impero : le nuove compagnie bosniache. Destinate, almeno per ora. a prestar servizio soltanto nella Nuova Austria, composte esclusiva-mente di Musulmani, portano una divisa di tran-