90 SF.KA.IKV0. fra il guardare a destra e sinistra, e specialmente in terra per non rompersi il collo (o almeno per non dare a quei barbari la soddisfazione di veder scivolare nella fanghiglia un superbo occidentale), — fra il mandar al diavolo le insistenti accattone turche, le quali non si vergognano di sporgere, ravvolta nello yackmak, la mano già ben provvista di monete, — fra lo sfuggire al Greco che vuol vendervi ad ogni costo un fez supplicandovi che gli accordiate di fare il sefte, cioè la sua prima vendita della giornata, all’ Ebreo che vi vuole attirare dall’armaiuolo antiquario,— fra l’evitare i cavalli carichi che entrano ed escono dai luridi caravan-serragli, — fra il cercare un filo in quel labirinto di strade senza nome, — si comincia a sentire come l’impressione di una babilonia stupefacente, il bi-soguo della solitudine, se non del riposo.... Trovai l’affai- mio : centro d’ un quadrivio dove convergono le più luride e sconquassate strade della tchartchìa, è una specie di monumento eretto dalla munificenza o in onore di qualche antico Musulmano. È un edilizio, un chiosco quadrato a cupola con quattro grandi finestre a larghe inferriate : sporgono sui davanzali in fila parecchie ampie ciotole di stagno, assicurate da catenelle saldate nell’ interno, e servono a dissetare il pas-seggiero all' acqua che sgorga dall’ esterno dei pilastri. Dentro ci sta un vecchio Turco che fuma