172 .MUNICIPIO E CHIKSA. vola bizantina), il loro clero notoriamente devoto alle influenze russe e alle aspirazioni serbe. Nella ribellione dell’autunno 1881 il clero ortodosso fomentava i malumori, parecchi popi si fecero capi d’insorti e parecchi ne furono fucilati come manutengoli : l’arcivescovo ortodosso si interpose, domandando grazia per qualcuno, ma il maresciallo Dahlen lo invitò a non intromettersi in cose che non lo riguardavano. Premeva dunque prima di tutto al governo di acquistare un’ ingerenza nella Chiesa ortodossa, mentre il patriarcato di Costantinopoli, la comunità locale e l’arcivescovado di Serajevo si adoperavano ad escluderla. Che vi riuscisse, lo si vide il 10 aprile 1881, quando ebbe luogo a Serajevo la consacrazione e l’investitura del nuovo arcivescovo ortodosso monsignor Sava Ivossanovic, mentre di regola i vescovi ortodossi dovrebbero recarsi per la consacrazione al patriarcato di Costantinopoli. Ed ecco come vi riuscì. Il Ivossanovic aveva fatto gli studi teologici in Russia, e lungamente abitato Belgrado : pregno delle idee russe e serbe, durante l’insurrezione del 1878 aveva fatto sfoggio di sentimenti liberali e ultra-slavi, professandosi avversario intransigente dell’ Austria, aperto fautore della Serbia : era così diventato popolarissimo, successore designato dal-P opinione pubblica al pontificante e vecchio arci-