SKKAJKVO. c la verzura delle ortaglie spuntano ilorsi di colline o gropponi di montagne, meno che in direzione di nord-ovest ; quindi temperatura fredda e clima molto variabile. La porzione più abbondante di Serajevo è sulla destra del fiumiciattolo, e costituisce la città commerciante, borghese : sulla sinistra è la città politica, pubblica, militare, la vera capitale. Sulla cresta del monte, alle spalle della città, sta il castello, ossia un ammasso di caserme e di fortificazioni vecchie e nuove. Qualche bocca di cannone guarda al di là del monte e alle gole superiori ; ma la maggior parte delle artiglierie è puntata sulla città. In seno a questa vedo che il più grande e solido edilìzio è pure una caserma ; e nella pianura a ponente, fuori di città, Vedo stendersi il Lager, vasto campo militare, coperto di caserme, di baracche e di tende. Da lontano e da vicino, dal basso e dall’ alto odo un eloquente concerto di trombe e di tamburi. La forza militare sta sul collo a Serajevo, e la tiene a ferri corti. L’insieme dei fabbricati civili, privati e pubblici, delle moschee, dei minareti, sorgenti da masse di verde, aggruppati in folla presso i ponti che attraversano la Miljatzka, distesi e radi sulle pendici ondulate dei colli, forma un quadro ricco di bellezza e di grandiosità. Ma due cose tristi vi parlano alto : l’incendio e la morte. Dall’ altura del