MUNICIPIO E CHIESA. 175 malgrado il veloce impiego del telegrafo, lunghissime trattative : l’Austria la vinse, il vescovo di Cattaro fu ammesso. E per meglio affermare la vittoria il governo volle intervenire alla cerimonia colla massima solennità. Terminato l’ufficio religioso, il comandante supremo tenente-maresciallo Dalilen in gran tenuta, seguito dallo stato maggiore e da tutti i funzionari in uniforme, entrò nella cattedrale e prese posto sopra una specie di trono. Il capo del dipartimento dei culti lesse in lingua serba il rescritto imperiale d’investitura, e il maresciallo pronunziò, egualmente in lingua serbarla formula solenne che riconosceva 1’ arcivescovo a nome di Sua Maestà. Allora la musica intonò l’inno imperiale, le truppe schierate sul piazzale eseguirono tre salve, e ventun colpo di cannone vi risposero dalla fortezza. L’arcivescovo pronunziò un discorso di circostanza, e il maresciallo vi rispose. Esciti tutti sulla piazza, il maresciallo presentò al popolo e proclamò arcivescovo il Kossanovic, mentre le truppe rendevano 1’ onore delle armi. Finalmente il maresciallo fu ricondotto in processione alla sua residenza dai vescovi e da tutto il clero in abiti pontificali, seguiti dalla turba accorsa al singolare spettacolo. Però il sentimento della comunità ortodossa veniva urtato dalla novità che interrompeva le tra-