IV. Elementi di cultura e di progresso civile. E osservato molte volte nelle rapsodie che'i kreshnike salgono sulla torretta merlata del loro castello (ne beden te kulles) o sulle cime delle bjeshke e puntano il binocolo per spiare i movimenti del nemico o 1’ eventuale avvicinarsi di una persona desiderata (come le donne di Mujo). Si vede subito 1’ anacronismo, poiché il montanaro con quel cenno ricorda di fatto quel che ha visto tante volte in occasione di guerre in questi ultimi tempi quando comparivano ufficiali turchi o stranieri con tanto di binocolo pendente dal collo sul petto. Ciò si trova anche nei canti slavi. Ora questo fatto i rapsodi trovan comodo di attribuirlo ai loro eroi : si giudichi dai versi seguenti quanto doveva essere perfezionato fin da quei tempi (nel concetto dei rapsodi) un tale strumento : drité ka dalè, dielli s ka rà, ka dalé Muji ne qoshk tè sarajit, e ka vu turbili nè s}r e shikjon detin e zi; ki’ pa’ pà nè dét nji xhemi, 800 Shkjé mbrendè i ki’ njehè, nè to ki’ pà krajlin mà tè madhin, nè to ki’ pà Kreshtin Kapidanin; l'alba è spuntata, il sole non è sorto, e Mujo esce al balcone del palazzo, e ha messo il binocolo agli occhi, e spia il mar nero;