10 di rivolgimenti politici che fu accompagnato anche dalla rinascenza delle lettere albanesi sul suolo patrio, porsero orecchio anche alle semplici ma perennemeute belle e potenti nenie melodiche della vergine e fresca poesia popolare. Pertanto nel 1911 furono pubblicati a Serajevo a cura de\Y Institut für Balkanforschung, i Kange Popul-lore Gegnishte, raccolti e ordinati dal P. Vincenc Prennushi 0. F. M. Il volume di pag. 10-172 contiena 132 canti di gesta, 109 piccole canzoni erotiche a guisa di cori (valle) e 35 frottole o indovinelli. Non vi è nulla del ciclo di Mujo e Halili. Vero è che anche a questi il compilatore accenna nell’introduzione (p. IX) dove mostra di conoscere assai bene anche un tal genere di canti poiché esprime un giudizio che mi sembra perfettamente giusto, conforme all’idea che me ne sono formata io stesso dopo un lungo studio accuratissimo incominciato fin dal 1924. E noto che solo al momento presente attraggono la mia attenzione le brevi riflessioni che lo scrittore fa sui detti canti dal punto di vista della loro origine. In quell’anno 1911, quando fu pubblicato il volume, risonavan certo con singolare entusiasmo le canzoni brevi, argute, di effetto, molte volte, fulmineo, a traverso le valli e le pendici agitate dal vento della rivolta contro i Turchi, rivolta che passava, come una forza magnetica latente, sotto il suolo e per gli oscuri meandri di tutta la penisola balcanica. La musa del popolo infiammava tutti gli Albanesi non asserviti al giogo turco, daU’Adriatico alle grandi pianure di Kosovo, alla guerra di liberazione. Se-guiron lotte fratricide, sormontate e sopite dalla guerra balcanica, i cui frutti furon travolti e scompigliati dalla tempesta della immane guerra dei continenti. Durante l’occupazione austriaca dell’Albania (1925 -1918), il disagio economico che sopravvenne e il rumore delle armi non impedì che dotti investigatori si mettessero sulle