140 tash Halili tu nana shkon, e nana né gjak krir t’ a sheh prej shpije raue ka me mé qité, e un rrugash kam me mbeté ; ora Halili andrà dalla madre, e quando la madre lo vedrà insanguinato, caccerà me di casa, e io dovrò andar ramingando per le strade ; pertanto egli protesta di essere disposto che la madre gli dia delle busse piuttosto che cacciarlo di casa. La madre di fatto quando vide Halili rimbrotta Mujo e lo vuol cacciar di casa, e Mujo allora si mette a piangere. Invece colla sposa egli la fa da despota. Una volta che essa lo pregava a prestare il suo cavallo a Halili per un’ impresa, così Mujo la rimbrotta : a ti ké ardhé rixhà me mé bà ? <^a thoné gràt un kurr s’e bàj, - ti jashté me dalé se né shpaté po tè mbys ! ah sei venuta proprio tu a pregarmi? io noti obbedisco mai alle donne (non faccio mai quel che mi dicono le donne) fuori di qui ! altrimenti ti ammazzo colla spada ! Effettivamente il caso della madre di Mujo come matrona di autorità indiscutibile sui figli è un caso unico, poiché non si rammenta cosa simile nè fra i turchi nè fra i cristiani, eccetto nelle romanze o canti a sfondo sentimentale. Tutti i guerrieri turchi e non turchi trattano le loro donne come cosa da strapazzo e non ne ascoltano i consigli o gli ammonimenti anche quando sono molto savi. Così quando qualche sposa procura di far capire al suo marito che sbaglia a vantarsi, o che si mette a rischio di incappare in qualche frangente che può riuscir fatale, o lo avverte di un pericolo imminente o di un’ insidia che tiene in casa, il marito butta giù sistematicamente le parole della consigliera se pure non passa a metodi insensati come abbiam visto nelle pagine precedenti. Per terminare questo aspetto del nostro studio, resta ora che esaminiamo i rapporti sociali col forestiero e con lo straniero.