106 essendo il cielo sereno come una lagrima, uscir il dragone in campo in questa maniera. Nel caso qui citato si tratta di una semplice similitudine, poiché di fatto è Mujo che si avvicina col suo gjolc come una tempesta. Infatti tipicamente nell’ idea popolare il drangue è benefico. L’altro accenno al drangue è quando si dice che Milos Obilic è un suo illegittimo « djali ì n drakonit.... hoptl » (1). In contrapposizione al drangue abbiamo la kulshedra. Nella mitologia popolare la kulshedra è rappresentata come un mostro immane, un rettile a forma quasi di serpe o di coccodrillo con sette teste, o come altri dice 9 o 12. Essa è la personificazione delle forze catastrofiche del mondo, di tutto ciò cbe è nefasto alla vita, demoniaco. Abita in profondissime spelonche e ha l’estensione stessa dei turbini e dei cataclismi. Nel popolo si additano le cime di monti fra i quali si stende il mostro occulto, cho quando appare scatena violentissime burrasche e solo il pronto intervento dei dragoni può impedire che provochi l’estrema rovina. In un canto essa è rappresentata come un mostro che esce dalle sue scure profondità per la bocca di una sorgente. Il poeta la fa parlare ; essa esige come tributo della.vita un uomo al giorno; dopo gli altri venne il turno anche della figlia del Sultano ciò che diede occasione a mandare contro il mostro un fortissimo eroe vulnerabile solo all’ascella sinistra dalle palle del fucife (cf'r. la leggenda classica di Achille). A vedere quel che dovesse nascere un certo Haràp (è sempre l’Haràp delle rapsodie che Nike Daka mi diceva fosse ShkA) era salito in cima a un pioppo che dovette esser una pianta formidabilmente gigantesca dal momento che poteva sostenere un gigante la cui testa soltanto pesava 300 oke ! La Kulshedra in un altro canto è denominato Tesila (coso) me nande krena : kur qet gurra gjak né vend t’ ujit, ' atéheré del tesha me nandé krena ; (1) Il drangue è sempre di natura dolce, benefico: la kulshedra invece, come la strega, è sempre nefasta ; e qui si noti come ciò sia d’ accordo col concetto che si ha della donna, poiché kulsheder e shti'ig'é non può diventare se non una donna: dualismo?