66 ammazzerò hoxhà e pellegrini (haxhi) ammazzerò frati e vescovi, per troncare all’ Europa ogni mezzo, poiché di là passava il cammino dell’Europa. E il terribile pretcìr o brigante che oggi si gabellerebbe per puro bolscevico, eseguisce a puntino il suo pazzo disegno. Viene a saperlo il Sultano che se ne impensierisce e cerca subito di trovare chi lo possa affrontare e uccidere. Non si può tollerare un simile assassino che ha troncato il drumin e Europee e mette sottosopra l’impero. Il Vezìr Cuplìq (Kùperlij ?) indica al Sultano il famosissimo Kraljevic Marko che marciva in prigione da sette anni. L’eroe fa degno contrapposto nel canto a Musà. Eccone il ritratto : Paska shkue Cuplìq e Veziri gjallè po e gjenè at Kraljevié e Markun leshi i krés sa fort i u kishte rrité qi par e mbrapa né toké i kishte ra, shtrojé e mblojè njat lesh e kishte pasé. Jashté prej burgut krajli paska dalé; dy berberé aty i paskan prù dy makinè nè dorè i paskan pasé sa miré leshin berberét i kan qethè byt^m petkun prej arit i kan veshé ndimò Zot tu Mbreti e kan cue; Andò dunque il Vezir Cuplìq e trova Kraljevic Marco ; i capelli del capo tanto gli eran cresciuti che davanti e indietro gli eran caduti fino a terra aveva per giaciglio e per coperta proprio quei capelli il re (Marco) esce dunque dalla prigione ecco che gli conducono due barbieri avevan pertanto in mano due macchine quanto bene i barbieri gli tosano i capelli lo vestono con una veste interamente d'oro Dio ci aiuti lo conducono davanti al Sultano. E una scena come si vede che rappresenta al vivo l’intreccio di quelle imprese di guerra. E Kraljevic Marco risponde alla fidu-