65 mai non abbiamo messo la testa sotto il tetto (di casa), ma siamo avvezzi sempre nella bjeshka e la nostra casa sarà sempre la bjeshka. Yi è una differenza però tra i fatti d’arme degli Agaj e dei loro kreshnike, e quelli del semplice cub o hajdùt o pretdr. Scopo di questi è puramente e semplicemente il brigantaggio e la rapina ; scopo degli Agaj e dei loro kreshnike è di combattere in tutti i modi possibili anche con la rapina e col saccheggio, se si vuole, il loro nemico tradizionale. Su questa base e per questo motivo generale e sempre sottinteso, tutto è permesso : imbrogli, tranelli, finzioni, tradimenti, spionaggio, rapine, saccheggi, violenze, soprusi, crudeltà, spietatezze, ecc. ecc. poiché si potrebbe citare tutte le parole del vocabolario che riguardano lo spargimento di sangue in guerra. Quanto al brigantaggio, questo nasce alle volte dal fatto che uno non è soddisfatto del suo vivere ; il lavoro non gli torna, il servizio non lo compensa ; egli ci assicura di non aver quanto è necessario a mangiare, a bere, a vestirsi e a calzarsi. Allora che gli resta a fare ? Il suo pensiero è lontanissimo da idee religiose che lo potrebbero rimetter con onore sulla strada del vivere umano ; egli è avvezzo a non aver paura di nessuno essendo sempre stato spettatore di ingiustizie e di violenze ; e anche se prevede eventuali pericoli, morire, una volta tocca morire, e poi disperato in tutti i casi : * meglio imporsi al mondo con la forza, e venga chi vuole a trattenermi nell’ esercizio di essa ». E il caso del famoso Musa Qesexlrija, che noiato si stacca dal servizio del re suo padrone, si presenta ai compagni e dice loro : “ sentite amici cari, i miei affari stanno così e così ; sappiate dunque che io mi pianto ai confini della Primore (costa, shefi prej Morii) io saprò costruirmi palazzi e fabbricati (kulla e saraje), diventerà indiscutibile padrone di quel territorio, e guai a chi oserà anche solo passare di là: drum njasajet tjeter s due me lane, s due me lane pa pré mejdanxhi, due me pré hoxha e haxhi, due me pré frat e ypeshkev, krejt Evropès cairen me i a képutè : di là non lascerò più che passi la strada, non voglio lasciar d’ammazzare chi va al mejdàn, 5 — Cordignano - La poesia epica nell’ Albania"