86 iono assai più frequentemente. Per chi poi si metta a leggere le canzoni o rapsodie slave dello stesso ciclo, quelle ben inteso in cui sono esaltati gli eroi slavi, lo zelo per la religione è spiccatissimo. Esaminiamo i dati. Dio è ricordato e invocato ; Mujo dice per es. : I madhi Zot, te jam falè (Kg. e Sejàn Ivanit) ; o gran Dio a Te son consacrato (dato). Dio è sempre Colui da cui dipendono le sorti dell’ uomo ; come si vede dalle parole con cui la madre insegna al figlio a prendere la via del Signore : Ore biré, nana po i thoté, me ndimé té Zotit rrugat me i marre, e ishalla Zoti kund nafaké té bàn ; 0 figlio mio, gli dice la madre, incamminati con l'aiuto di Dio, e c’è da sperare che Dio ti aiuterà in qualche modo; dove però non ci sfugga l’elemento egoistico e quasi materialistico della speranza. Anche la madre di Mujo e di Halili fa loro sperare nella protezione di Dio : ishalla Zoti ha me u ruejte ; per avventura Dio vi aiuterà ; e come Halili sa pregar Dio perchè gli faccia comparir davanti il nemico (Smilelìq e Savi), così i due fratelli si rivolgono a Lui concordemente perchè insegni loro come vincere Pajè e Harambashi che li ha provocati a duello. E Mujo si mostra grato e docile in un’ occasione verso la divinità che 1’ ha aiutato. Infatti terminata con la vittoria una terribile battaglia fra 1000 Slavi e 1000 Turchi, Mujo s’inginocchia a pregar Dio, ciò che commove il suo rapsodo fino a esclamare: 1 mire ìsh kènè kahé ana e Perendis, e nè giùj trimi kènka ulè, e po i lutet Zotit té Lumit, e i ka falé dy reqaté synèt ;