172 Cfr. nei canti albanesi Bylykbash e Mujo, Nogiq Yseni, Gjulìq e Brahimi, Demkoviq (Derkoviq) Osmani ; Ymeri (Omeri), Budalìn e Tali ; c’ è pure Kladusanin Mujo (Klladushàn e Muji), e fra i Turchi ci sono i devet Poprienoviéa, da confrontare coi 9 Jovana vllazen (i nove fratelli Jovan), ricordatissimi nelle rapsodie albanesi. Son di rubrica anche nelle nozze slave i 300 paraninfi (svatovi), come davanti a Kladusa compaiono i trijest Aga, o -tridhèt Agallare dei canti albanesi : Age pit ce vino i rakiju, a srmali cibuk pripaliti, .a mrku ce kavu izpijati ; gli Agaj berranno vino e acquavite e accenderanno le pipe (ornate) d’argento e berranno il caffè nero. (Ibid. p. 41). Cfr. Saggi. A sua volta da parte degli Slavi il Kapetan Ivo ha con se tri-deset serdara. E tutti questi eroi hanno per loro principale occupazione quella di fare la guerriglia, di guidare le bande o cete : ceto-vati. Altra situazione identica è quella che s’incontra nei convegni in cui gli eroi cominciano a millantarsi di aver qualche cosa che gli altri non hanno. In una canzone, per es., di Marko Kraljevic un tale si vanta di aver fratelli e sorelle. Allora Marco così si lamenta con la madre : com’ è che io non ce n’ ho ? La madre messa alle strette gli dice : hai avuta una sorella quando tu eri ancora piccolo e debole e venne il bano di Vipera e te 1’ ha portata via. Marco a tal notizia vuol subito alzarsi e andar a riprendere la sorella. Se non che la madre si oppone e fa di tutto per impedirglielo. Tutto inutile. Marco s’ è fissato nella sua idea e non c’ è nè persuasione nè, forza che lo possa trattenere, tanto più (particolare ignoto alle rapsodie albaresi) che la nonna lo eccita a. quella sua impresa poiché bisogna vendicare quell’onta : meglio morire che tollerare una simile vergogna ! Bolje ti je umrijeti, sine, nego taku ostavit sramotu, ne osvetit svoje seku dragu !