49 se po me dhimbesh me té vrà e té riit t’ and me t’a carte, mos o biré ma ngat ne m’ardhé se po me duhet doken me t’a carte poiché mi fai pena ad ammazzarti e sciuparti la tua giovinezza, non mi ti avvicinare più presso, o figlio, poiché mi è giocoforza di sciuparti la figura insistendo Halili per ammazzarlo, gli volta il fucile e con 12 piombi nel corpo lo fa stramazzare al suolo. Halili dunque è scomparso dalla scena del mondo, e, a credere alla redazione di un canto, egli sarebbe morto prima ancora che Mujo prendesse moglie, quando la madre dei due fratelli usci in questa triste espressione relativa al giovane eroe : e la sua giovinezza marcisce oggi nel sepolcro (e té rijt e tina sod né dlié kalben). Tuttavia ritengo ben difficile combinare questo fatto con tutta l’in-tessitura delle imprese dei due fratelli, e ciò dimostra a ogni modo quanto manchi al rapsodo il senso cronologico degli avvenimenti. Non solo non c’ è verosimiglianza cronologica, ma i fatti stessi che riguardano una stessa persona sono in assoluto contrasto fra loro. Così appunto per quel che ci riguarda sulla morte di Halili, una volta lo si fa ammazzare da 12 piombi di fucile, un’ altra volta lo si fa morire per malattia senza nessun sintomo e nessuna preparazione. I due fratelli se ne vanno alla bjeshka a cacciare, e dopo tre giorni di vani tentativi di caccia, ecco che Halili di punto in bianco ammala e muore sulla montagna. Mujo ritorna a casa e per lutto e pel grande dispiacere giura di non risalire più per tre anni ala bjeshka. Passati tre mesi la scena cambia ; un cuculo vola sulla tomba di Halili come chiamato da un sentimento occulto e misterioso e interroga il morto che cosa voglia da lui : « 9ka mé lypé ktu Sokòl e Halili ?» e soggiunge come per consolarlo e compiangerlo a un tempo : « nò, non era tempo ancora che tu scendessi a marcire nella terra nera, ma eri nell’ età che tu dovevi godere la giovinezza ». E Halili risponde al suo lamento, lagnandosi che Jovàn Kapidani ogni domenica venisse alla sua tomba a percuoterla con la clava (topùz) e a vomitare ingiurie all’ indirizzo di suo padre e della madre, e sfidando lui, giacente nel sepolcro fuor dell’ aria viva, 4 -— Cordignano - La poesia epica nell'Albania