51 qui, pertanto, due tappe ; prima di Halili pastore ; poi della sua consacrazione a kreshnìk da parte di Mujo. In fatto di buona armonia e amore fraterno, Mujo e Halili non son sempre stati edificanti! Un giorno per es., Halili dichiara a Mujo a bruciapelo che un duello fra loro era inevitabile per mettere a posto il punto d’ onore in cui Halili si sentiva offeso dal contegno di Mujo sprezzante (come a lui era parso) e egoista : tu ti arroghi, ecco il capo d’ accusa, la vittoria in tutti i fatti d’arme che pure abbiamo compiuti insieme. Mujo, prendendo il fratello con un po’ di calma gli osserva : Fort i rij, Halli, qi po jé, e miqt, Halli, nuk tè kan njofté, as ty mjekrra, Halli, nuk tè ka dalé, as musteqet, Halli, nuk té janè rritè ; tu, Halli, sei molto giovane e però non sei molto conosciuto dagli amici e ancora non ti è spuntata la barba, e i mustacchi sono ancora ai primi peli. Vedendo però che Halili insisteva e non voleva cedere, subito corre dalla madre spaventato di tanta audacia in un fratello, a domandare se veramente fossero tutti e due di uno stesso padre e di una stessa madre, poiché a quel modo qualcuno dei due doveva certamente essere un bastardo. La madre li assicura con giuramento della loro legittimità, e essi risolvono la questione con la famosa prova della fame e della sete. Considerando ora i due fratelli come soci d’imprese e di avventura secondo il concetto dei rapsodi, la loro vita si può dividere fra la caccia e la guerra, anzi si può rappresentare come una continua guerriglia. E detto chiaro dalle canzoni : me gjue nè' bje-shke qi pasfcan dale, sono andati alla bjeshka a cacciare ; o special-mente che dalin me getue, che è il termine proprio per esprimere quel particolare genere di guerra che si fa con pochi compagni. La ceta è formata dagli Agaj o dai kreshnike. Indubbiamente i due fratelli ne sono considerati come i capi, sempre però lasciando sottinteso il principio cavalleresco di primi inter pares. I re stessi di parte avversaria son di fatto considerati come tali. Il loro primato, nonostante le bizze e le invidie o le canzonature di qualche testa