88 0 Filippo...... punto non mi rincresce e il corpo non sente dolore, poiché io son ora un grande peccatore, per cui Dio mi ha fatto arrivare a questo giorno, ma pure nutro lo stesso fiducia in Dio, e punto non trovo noia, poiché se il beato vuole, me sciolto mi fa in questo istante; e poi arrivato quasi al colmo della pazienza esclama: oh i madhi Zot, Muja po thotè. merrja shpirtin nierit e né dorè té ligut mos e lèsho ! o gran Dio, esclama Mujo, togli l’anima all’uomo e non l’abbandonare in mano al vile! Fa certo onore a Mujo il suo linguaggio virile a un tempo e religioso, quando in circostanze simili a quelle già descritte sopra, di fronte a Filippo il Magiaro, e ancora una volta in prigione, legato dalla sua stessa sposa traditrice, all’ interrogazione che gli fa il drudo Galàn : pashe nji Zot, more Mujé, qi tè ka dhànè, a din vehten kurr ma ngushtè ? per quel Dio, o Mujo, che ti ha fatto, rammenti tu di esserti mai trovato in più terribili angustie ? risponde fieramente e nobilmente : pashé nji Zot, Galàn, si me ka dhàné, qaq ma ngushtè burrat si té bien, qaq mà me nderè Zoti ka me i dà ; per quel Dio, o Galàn, che mi ha creato, quanto più in angustie abbiano i prodi a cadere, tanto più con onore Dio ne li farà uscire. Questo però è l’unico tratto di questo genere che riscontro nelle mie 300 rassegne !