78 dicano i vari costumi dei magiari e dei bulgari (veshun magjarrlsht, bugarìsht) o gli abiti particolari del pop o dei monaci. Per 1’ edilizia ci è fatto conoscere un solo tipo di casa : la kulla ; è la casa fortificata del guerriero che alle volte ci è presentata come vero e proprio castello ; le donne hanno la loro shp?, casa, o harem. Un’altra parola è pure data a indicarla, quella di saraje, palazzo per eccellenza che serve anche al governo e però è propria del capo. La kulla doveva avere generalmente le parti del castello se non del tutto almeno parzialmente. Quella per es. che si fa costruire a Musà Qesexhija è del tutto al modo dei famosi castelli che ci son rimasti ancora da quell’epoca : vi è il canale d’acqua che gira intorno alle mure di cinta: vi è Vavlli (rreth handekut avllin prej celikut : intorno al fossato il muro d’acciaio), ci son le mura, poi \’obòrr o cortile : si accenna molte volte al bedèn che in turco significa certo muro, e ha ritenuto questo significato anche nella lingua serbo-croata, ma in Albania per quanto ho appreso dai rapsodi stessi significherebbe, torretta o merlo di torre (cfr. del resto il vocabolario del Bashkimi) : son tutti elementi caratteristici dei castelli del tempo anche delle signorie e dei principi italiani. I kreshnike però passano alle volte il loro tempo in montagna sotto le tende. In fatto di costruzioni ciò che desta meraviglia è che una volta Mujo fa costruire a Halili una xhemìj o nave ; non è detto se a vela o a vapore. Come ci sia riuscito, il rapsodo non ce le dice, perchè non è obbligato a dircelo dal momento che lo scopo della sua canzone non è di fare a noi dotti delle lezioni di arti e mestieri, ma di attrarre e trattenere dilettando le immaginazioni dei suoi uditori. A ogni modo la costruzione della nave indicherebbe, ciò che è confermato da molti altri indizi, che anche codesti kreshnike di terra ferma avevan bisogno per le loro imprese delle vie del mare : è un’ idea sparsa un po’ da per tutto. Pel commercio si servono della moneta che è rimasta fin d’allora sotto il nome di dukàt, che i cantori spiegano essere stato come la lira e turkut a napoleoni (lira turca o napoleone). E oltre il dukàt che serve al commercio della vita, nell’ attrezzatura della vita domestica in certe case vi sono delle coppe d’argento : ciascun agà ne tiene una per bere il vino o la rakija, poiché per questo riguardo essi non si son fatto mai nessuno scrupolo sebbene sieno musulmani :