115 il Sultano raccoglie trenta e un signore ; Milos resta in montagna un mese e un giorno (trenta e un giorno). D’altra parte raramente i 30 Agaj diventano 300. o son fatti 300 i bajlòz. Altri numeri fatidici che occorrono sovente sono il 3, il 7, il 9, il 12. Pertanto son 3 le Zane e le loro bianche capre che le mantengono misteriosamente in essere e in potenza, come le serpi che stanno nel ventre degli eroi son 3: così Mujo e Halili per terminare il loro diverbio col consiglio della madre fanno la scommessa di durarla 3 giorni nella bjeshka senza mangiare e senza bere ; quando poi non potendo più reggere dalla sete Halili va alla fontana, si butta sopra l’acqua sgorgante e non l’abbandona per tre ore : c’è chi per ren. der la cosa più drammatica e più miracolosa ce lo fa restare sette ore addirittura : e à ulé Halili ujé per me pi, per shtat sahàt gurren s e ka lèshue ; e Halili si piegò sull’acqua a dere, per sette ore non se ne distaccò. In un’ altra occasione nel canto di Filippo il Magiaro, Halili è preso da 7 paia di febbri : shtat pare ethesh Halilin e kan larpe, dove si noti chela singolarissima applicazione della parola paio, era necessaria per crescere l’effetto della cosa, e per far uscire il numero misterioso. E’ curioso che le 30 regioni disobbedienti per 7 anni non avevan pagate le tasse al re Dusan. E questo numero sta sulla corona dei grandi che reggono le sorti d’Europa coi sette re (shtat krajlat) a cui tien fronte il sultano onnipotente quasi a cavallo di due continenti sul Bosforo. Qualche volta fa capolino anche il numero sei : paskan ndèje, 6 dite, e 6 net : ci si trattennero dunque sei giorni e sei notti, come le nozze del figlio di Feràd Pasha si fanno durare altrettanto : me bà darsmen 6 dite e 6 net. Altrove invece si prolungano per 12 giorni poiché si vede che le provvisioni erano più abbondanti. Nel canto di Milos, Yuko Brankovió si millanta in faccia al re Dusan di avere a sua disposizione 12 mila soldati tutti vestiti di buon panno e 12 mila cavalli bianchi e destrieri anch’ essi vestiti : 12 mi asqèr qi jané te tane veshun né cohét, e 12 mi gjoga e atllaré té veshun ;