177 (p. 389 vol. 101); la Kunar planina (p. 339 v. 93); vi si accenna ai tridesel Turata (p. 339 v. 173); Tankovic Osmana (p. 342 v. 175); Senj di cui Seja nei canti albanesi è la evidente contraffazione : to se calo Senju bijelome (p. 368) ; si ricorda Halili fratello di Mujo (p. 348) ; la scena del convegno dei 30 turchi di Udbina a p. 34 è identica a tante introduzioni a canti albanesi : sono i tridest Udbi-njanu, Age Udbinjana (p. 368) ; si canta dell’uscocco Radovan, pro-batino di Mujo (p. 369 v. 43) che è Husk e Gradanica ; la madre interroga il figlio perchè non si ammogli, e quasi risponde come nelle rapsodie albanesi (p. 456); anche qui vi è un probatino slavo che deve indirizzare Halili (p. 469-70) ; Ivan vuol ammogliarsi o con la moglie di Beglerbeg o con la terra nera (p. 459; cfr. Saggio V. Canzone di Sejan Ivani); il nome dei Trenta vi è sacro (v. p.'es. p. 459 v. 72, v. 75; p. 476 v. 63); un mese e una settimana (p. 542 v. 77) ; vi compare il nome di Dizdar Aga (p. 459 v. 75) ; la Vila avverte Ivo di Senja di quel che deve fare (p. 460 v- 80 sgg.) ; una donna prega che nel combattimento vinca il suo amante contro il marito (p. 465-6; cfr. Saggio V p. 23 sgg.; e cfr. Saggio VI e Saggio XIH) ; prendono in mano il sréali dm-bina (p. 476 v. 68) ; è riferito il nome di Arnaut Osmani p. 528-9, com’ è nominato il ban Zadranin ; la scena del carcere in cui c’è Arnaut Osmani e l’uscocco Radoica dalla chioma e la barba quasi fino a terra, è in tutto simile a quel che ci raccontano i rapsodi albanesi (p. 528, v. 28-9 ; cfr. il Saggio I su Marco Kraljevió) ; anche il piccolo Radoié domanda al bano di Zadra d’esser rilasciato dal carcere con la promessa che ritornerà (p. 531 ) ; vi si riscontrano le solite ripetizioni caratteristiche (pp. 535, v. 235 sgg. ; p. 54 v. 1 sgg.) ; un prigioniero slavo istruito da Fatima che lo vuol sposare, per non esser ucciso e per uscire dal carcere si finge morto (p. 547) ; qui poi è data la chiave della parola kreshmk entrata nell’albanese delle rapsodie: Be aferim, Becir kraiscnice, che non è altro che la parola “ confinante, appartenente al confine : krajicnicki, den türkischen G-renzern gehörig, confinis,,; si vuol venire a un’affermazione con 1’ esclusione successiva di varie ipotesi (p. 544 ; Canto 78). E impossibile, insomma, leggendo e confrontando i due cicli rapsodici serbo-croati e albanesi di sfuggire a una conclusione assoluta che vi è una necessaria interdipendenza. Ora che di fatto dal punto di vista storico geografico la dipendenza sia assoluta delle rapsodie albanesi dalle rapsodie slave, è chiarissimo ; e dal momento 12 — Oordignano - La poesia epica nell' Albania