14 non sottoscrive il suo nome alla compilazione. In note brevi ma eloquenti egli sa tracciare un quadro tanto più ammirabile quanto è più denso e significativo degli elementi psicologici e morali che informano le grandi e geniali canzoni in cui si esprime la musa del popolo. Lo stesso P. Fishta non è sfuggito all'incanto di queste rapsodie e ne ha saputo trar partito per gli ultimi canti della sua Lahuta, in cui si sente l’influsso del colorito e del potente immaginare di quei canti. Non è necessario seguire nelle annate seguenti della rivista francescana la pubblicazione di questi canti dovuta alla diligente raccolta di vari Padri dell’Ordine di S. Francesco, e ho accennato nella nota bibliografica al volume a cui collaborarono i Padri Pàlai e Kurti. Credo però che il volume sia lontano dal contenere tutta la raccolta di canti che devon possedere i PP. di S. Francesco. Noto subito che l’esempio del Hilli i Drites, fu presto seguito, più o meno bene, da altre riviste albanesi che si misero per la medesima via. Dovendo ora passare alPesame e alla discussione dei vari elementi storico-geografici, letterari ed etnologici che compongono la serie di queste canzoni devo uotare su quali basi fonderò il mio studio e trarrò le mie conclusioni. Da quando ho messo per la prima volta il piede in terra albanese nella mia prima giovinezza durante gli ultimi sforzi delle montagne del nord per liberarsi dal giogo Ottomano nel 1911, fui subito attratto da quel fascino particolare che ha la luce e il canto dell’Oriente. Qui poi in Albania si sono incrociate le diverse culture e civiltà, e il popolo per un complesso di circostanze storiche che ho esposto in altre mie pubblicazioni e che chiunque abbia anche una modesta cognizione della storia