UN ESPERIMENTO FALLITO 101 Era necessità d’esistenza per i fiumani fare opera d’amore, riaffermare che Fiume non periva, perchè in Fiume non poteva perire l’Italia. Fu in questo periodo che anche la Consulta, per iniziativa del Segretario generale Senatore Contarmi, volle tentare, con frequenti adunate dei capi di tutti i partiti fiumani, l’accordo definitivo che doveva portare alla costituzione di un Governo legale a Fiume, dato che 1’ atto elettorale, sconfessato dagli avvenimenti, non poteva pel momento aver pratica applicazione. S’era giunti così ad un accordo di massima secondo il quale si sarebbe dovuto costituire un Governo provvisorio composto di sette membri, dei quali cinque scelti tra la maggioranza vittoriosa nelle elezioni, e cioè tra gli autonomi, e due della minoranza. Ma Riccardo Zanella esigeva che tale Governo da chiamarsi « Commissariato Generale », avesse una durata brevissima e una funzione appena limitata a misure d’ordine e alla legalizzazione del- 1 atto elettorale, non infirmato ancora da alcuna denunzia giuridica. I partiti della minoranza si dichiararono ben disposti ad accogliere la proposta, sempre che tutti i contraenti fossero concordi sulla imprescindibilità di una condotta comune <( che deve informarsi al riconoscimento pieno ed assoluto del voto plebiscitario del 30 ottobre 1918, che crea e definisce nel modo mirabile che fu espressione di tutte le anime fuse in una sola anima, le basi concrete della nostra esistenza, legata ad un rigido ed immutabile principio politico-economico che si esprime nella richiesta di annessione alla Madre Patria». (Vedetta d’ Italia, 1° giugno 1921). In questo senso si esprimevano tutti gli ordini del giorno da essi votati durante le trattative. Ancora una volta la realtà insegnava che non poteva esserci concordia a Fiume se non in nome dell’Italia e per l’Italia. Chi rinunciava a questo nome e a questa mèta rinnegava evidentemente codesta realtà. Come era naturale, il partito autonomo, cioè la maggioranza e etta ne^e elezioni, il cui programma abbiamo accennato nella pnma parte del capitolo come antitetico, nelle sue linee essen-