— 435 — vedutosi però di essere sulla rotta dell’esploratore, fu investito da questo, mentre aveva tuttora il periscopio fuori acqua. Apertasi una falla, il Monge tornò ad affiorare sulla scia dell’Helgoland e presso la prua del Ba laton, che lo attaccò col cannone e lo affondò. Due ufficiali e 25 uomini furono raccolti e fatti prigionieri dal Balaton e dallo Csepel, mentre l’Helgoland e gli altri c. t. incrociavano nelle acque dell’affondamento. Soltanto il comandante, tenente di vascello Morillot, volle rimanere a bordo, e come Giovannini sullo Jalea, come Del Greco sul Ne-reide, come anche il comandante dell’ U 3 alcuni mesi prima negli stessi paraggi, seguì la sorte del suo bastimento e perì da valoroso \ La fortuna aveva ancora una volta favorito il nemico, che aveva urtato il Monge senza averlo scorto, nello stesso modo che non fu scorto poco più tardi un altro sommergibile, L’ U15, che passò alle ore 4 dinanzi a Capo Rodoni a poco più di 200 m. dall’ Helgoland. Alle ore 3,24, raccolti i naufraghi del Monge, 1’ Helgoland riprende la rotta verso Sud alla velocità di mg. 21. Alle ore 6 giunge a 15 miglia da Durazzo, sulla congiungente Durazzo-BrindisiJ e diminuisce la velocità a mg. 15; alle ore 6,40 1 Alla sua memoria fu decretata la medaglia d’oro al valor militare. 2 Le notizie che seguono sono desunte dal diario di guerra delì'Helgoland. I radiotelegrammi che mentre si svolgeva l’azione