— 437 — una torpedine, che, esplodendo, gli asporta una delle eliche. Può ancora fare un po’ di cammino coll’elica rimasta sana, ma urta in una seconda torpedine e la nuova esplosione squarcia lo scafo e produce un incendio di nafta. Il cacciatorpediniere immerge la prua e affonda lentamente1. Anche il Triglaw che segue il Lika riceve prima da terra un colpo di cannone nell’alberata e subito dopo urta una mina che esplode fra la caldaia del centro e la ¡poppiera. Con un compartimento allagato e le macchine inutilizzate continua a galleggiare ed è preso a rimorchio dal Tatra e dal Balaton. Lo Cse-pel infine ha i movimenti impacciati da un cavo impigliatosi nell’elica di dritta. I naufraghi del Lika sono raccolti e presi a bordo del Balaton; mancano all’appello 57 uomini ed un ufficiale. Sul Triglaw l’esplosione ha ucciso 9 uomini e ne ha feriti tre altri 2. 1 Lo sbarramento di Durazzo consisteva in due banchi di torpedini posati il 17 dicembre dalle RR. NN. Puglia e Pepe. 2 Dalla relazione del t. di v. Malusardi che trovavasi in missione a terra a Durazzo togliamo quanto segue: « II 29 die. alle ore 7,15 circa furono avvistate molto al largo di Capo Laghi, provenienti quasi da S. O., sei navi che vennero subito identificate per cinque cacciatorpediniere ed un incrociatore. Fu riconosciuta la bandiera austriaca ed il tipo delle navi: dopo avere accostato esse diressero per entrare. « L’incrociatore seguiva le torpediniere che si mantenevano in linea di fila. Al largo della boa uno dei cacciatorpediniere con r incrociatore rimase fuori ; gli altri quattro, rasentando la boa e diminuendo di velocità, entrarono in rada ed a circa 1500 m. dal niroscafo greco Mikael successivamente aprirono il fuoco. Evo-