Fino dalla prima metà dell’agosto si era notato un risveglio di attività nello schieramento austriaco della Sava e del Danubio, e alla fine del mese fu annunciata apertamente la concentrazione in Ungheria di 200.000 soldati austro-germanici per un’azione dimostrativa, condotta da capi germanici e destinata a garantire la neutralità degli stati balcanici non ancora entrati in conflitto. Nel settembre le minaccio contro la Serbia si addensarono. Mentre la situazione militare russa peggiorava sotto i colpi che le armate del generale Hindenburg battevano al fronte di Riga e di Wilna sull’esercito moscovita, e la oontroffensiva di questo stagnava in Galizia, la Bulgaria mobilitò improvvisamente il 22 settembre. Lo scopo dichiarato fu di voler mantenere la neutralità armata, ma non si nutrivano ormai più illusioni sulle ulteriori decisioni di questa nazione. Il 28 settembre Francia ed Inghilterra offrirono alla Grecia di sbarcare 150.000 soldati a Salonicco per aiutarla contro i Bulgari, sperando così di vincere almeno i tentennamenti ellenici. Al principio di ottobre, ritirate le offerte già fatte di cessioni territoriali alla Bulgaria in Macedonia, sbarcarono a Salonicco i primi battaglioni di truppe alleate, ed il giorno 4 la Russia inviò un ultimatum alla Bulgaria. Nello stesso giorno, colle dimissioni del governo di Venizelos che si era trovato in contrasto colla volontà di re Costantino e , con l’opinione di buona parte del popolo elleni- 21. — La marina italiana, ecc., Voi. II.