— 549 — tra la città cioè e Capo Pali. Gli ordini sono dati nonostante la conoscenza del gravissimo rischio a cui le navi sono esposte col transitare e fermarsi in acque mal sicure, ma la neecssità s’impone; si scelgono le unità di minor valore guerresco. «Una sortita in forze del nemico», si legge nel rapporto citato del comandante della 2& squadra, « avrebbe avuto facile successo contro tanto naviglio da guerra e mercantile colà dislocato in critica posizione; e per rinforzare gli esploratori in crociera, decisi l’uscita delle navi Regina Elena e Napoli, che partirono alle 2 di notte del 25, e che per la prima volta nella guerra si spinsero così vicino alle basi nemiche». La mattina del 25 il nemico riprende a far fuoco con intensità, sia contro il pontile sia contro le navi in ¡porto che devono cambiare ancoraggio od allontanarsi opportunamente. Per controbatterlo la Città di Siracusa si porta in posizione favorevole per sparare contro Rasbul: il suo tiro è efficace, ma poco dopo riceve un colpo in prossimità di uno dei due cannoni da 120 mm. ; un marinaio è ucciso e sette altri sono feriti. Giunta in rada la Libia, questa rileva la Città di Siracusa ed apre a sua volta il tiro contro Rasbul e contro Sasso (Bianco. Coadiuvata dalla Puglia che, riparata l’avaria, arriva da Valona nelle prime ore del pomeriggio, mette à tacere le batterie austriache che tormentano il pontile di imbarco. La Città di Siracusa (c. f. Princivalle) e la Città di