— 24 — Questi due cacciatorpediniere furono infatti quelli ohe arrecarono i danni più rilevanti nel porto éon l’affondamento del piroscafo germanico Lemnos e con i colpi che caddero sul cantiere. La presenza del sommergibile Argonauta, scoperta o almeno sospettata dalle siluranti austriache, l’apparizione del dirigibile Città di Ferrara che tornava dalla sua particolare missione, ed il timore d’incontrare altri sommergibili, che erroneamente venivano segnalati essere in navigazione da Venezia verso Pola, fecero affrettare il ritorno alla base delle navi austriache. Marciando nella formazione di sicurezza prestabilita, e riunendosi per via ai gruppi distaccati Saida, Radetzky, Zrinyi e Sankt Georg, arrivarono a Pola alle ore 11 del 24. Ad Ancona furono udite alle ore 3,45 le prime rapide e nutrite scariche di artiglieria, seguite dai colpi di grosso calibro delle navi da battaglia, ma la città disarmata era nell’ impossibilità di controbattere in qualche modo l’offesa nemica, e dopo il primo annuncio del bombardamento, fatto alle autorità centrali, la rottura dei fili telegrafici interruppe le comunicazioni ed impedi l’invio di ulteriori notizie. Tanto per non rimanere inerte, il comando del presidio militare mise prontamente in azione le poche mitragliere di cui disponeva, facendo fuoco dalle banchine del porto contro i due caccia austriaci più prossimi, ma, come era prevedibile, senza risultato. Soltanto il som-