-334- Sopravvenuta la notte ed abbonacciato il vento non fu pos­sibile cogliere alcun vantaggio dell'azione ed il contatto fra le due squadre fu ancora perduto. Il giorno 14 le due Rotte rimasero sempre in vista in com­pleta bonaccia di vento e cosÌ pure il giorno l 5, e sebbene il Flangini cercasse di approfittare anche delle più piccole bave per avvicinare il nemico, il contatto non fu possibile. La mattina del 16 la Rotta veneziana si trovò nelle acque fra il promontorio di Monte Santo e l'Isola di Strati ed avvistò di poppa l'Armata nemica che nuovamente aveva il vantaggio del vento. Non volendo rifiutare il combattimento, il Flangini ordinò di mettersi in ordine di battaglia e attese l'avversario. Il fuoco nemico che cominciò nelle prime ore del pomeriggio fu special­mente diretto contro la nave del Flangini, essendosi la Rotta nemica diretta sulla testa della formazione veneziana. Il combattimento continuò intensissimo per la durata di 5 ore (Fig. 62) e raggiunse la massima violenza intorno alla nave del Flangini (1) che fu validamente sostenuta dal Dolfin che colle colubrine di poppa bersagliò senza tregua le navi nemiche. Egli poi in un certo momento riuscì a passare di sopravento ai nemici seguito dal vascello Costanza. Il vascello del Capitan Pascià era stato rimorchiato al largo perchè completamente di­salberato e cosÌ pure due altri vascelli, mentre un brulotto era stato incendiato. Temendo di essere sospinti contro la costa i Turchi prima di sera misero all'orza facendo rotta su Lemno. Purtroppo però durante il combattimento venne grave­mente ferito da un proiettile al collo il Capitano Straordinario (1) Zuane Morosini così accenna al combattimento nel diario citato : « Alle ore 15 incirca incominciò la pugna; ed i primi colpi sono stati diretti c contro questa comandante che fu circondata da più Sultane che tutte tendevano « alle sue offese. Con scariche alquanto sollecite e vigorose altrettanto ordinate pro­« cedeva questa nave; ed obbligate dal suo fuoco le Sultane medesime ad allon­e tanarsi, non tardavano di sottentrarne delle altre in loro luogo, alle quali in se­«guito ne successero delle altre, in modo che la maggior parte dell'Armata otto­«mana versò sopra questa Comandante, la quale nell'intero corso del sanguinoso « conflitto, che terminò circa le ore 20, mai restò di battersi vigorosamente almeno « con tre Sultane, quantunque esse si dessero sempre il cambio tra loro e cedes­ e sero di tempo in tempo il luogo ad altre più fresche ed intiere. Alla coda poi « mezz'ora dopo principiò il combattimento il quale fu sostenuto con valore ed « intrepidezza dal Capitano delle Navi Ordinario Diedo sostenuto dalle Navi della « sua Divisione ».