— 297 — mergibile, di repressione dei rifornimenti clandestini e del servizio d’ informazioni. Costruiti e destinati al commercio di cabotaggio dei porti liguri e toscani con Roma attraverso il Tevere, quei piroscafi dislocanti poche centinaia di tonnellate, pur essendo abbastanza marini, avevano fondo piatto, pescavano meno di tre metri e navigavano alla velocità di otto miglia. Potevano perciò dragare con relativa sicurezza sui banchi di torpedini, e costeggiando, avvicinarsi a terra nelle insenature e calan-che di bassi fondali. Essi furono generalmente presenti ed attivi in tutte le circostanze e nei primi mesi di guerra li troviamo ora dragando dinanzi a ¡Brindisi, a Valona, a Durazzo, ora sulla costa pugliese dove gli Austriaci avevano ancorato banchi di torpedini. Avendo a bordo marinai pratici delle lingue albanese e greca, li troviamo anche lungo la costa orientale fino sotto Corfù per cercare informazioni e per ostacolare il rifornimento clandestino dei sommergibili tedeschi \ o intorno alla penisola del Gargano per la repressione dello spionaggio. Anche durante ¡’occupazione di Pelagosa, durante il rifornimento e la evacuazione dell’esercito serbo dall’Albania, ebbero parte importante ed utilissima. 1 Nel mare Ionio e in Adriatico, che più interessavano la marina italiana, erano segnalati come centro di approvvigiona mento Corfù e Santi Quaranta ed altre località della costa fino a Capo Rodoni.